Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge ha come obiettivo l'istituzione della provincia di Lamezia Terme.
      Non si tratta di un obiettivo diretto ad acquisire per quell'area una funzione «burocratica». Esso, al contrario, risponde a una reale esigenza del territorio centrale della Calabria, che ha bisogno di autonomia per crescere, svilupparsi e diventare area di servizio per l'intera regione.
      Non vi è in questa richiesta una contrapposizione con l'attuale provincia di appartenenza, quella di Catanzaro. Non vi è dubbio, tuttavia, che la circostanza che Catanzaro sia anche capoluogo regionale fa sì che essa assorba oggettivamente nel suo ristretto ambito le scelte e le risorse dell'intero territorio.
      L'autonomia dell'area di Lamezia Terme non viene proposta per alcuna rivalsa politica o amministrativa rispetto al capoluogo, quanto invece per ricerca di una posizione politica e amministrativa autonoma capace di recuperare la funzione propria del Lametino, ovvero quella di area cerniera con il resto della Calabria.
      Si tratta, infatti, di un'area ecologicamente omogenea, diversa per storia e per struttura sociale ed economica, dal territorio catanzarese. Non a caso Lamezia Terme ha la stessa popolazione di Cosenza, 10 mila abitanti in più di Crotone, più del doppio di Vibo Valentia, tutte capoluogo di provincia.
      L'inurbamento avvenuto verso Lamezia Terme, con riduzione di quello di Catanzaro, stabilisce i poteri di attrazione di un'area che, resa autonoma, può assurgere a una funzione strategica in una regione debole, anche per l'assenza di aree omogenee, che necessita di forti concentrazioni urbane demografiche ed economiche.
      Già oggi Lamezia Terme e il Lametino costituiscono un passaggio obbligato per l'interscambio sociale ed economico calabrese. Aeroporto, ferrovia e autostrada sono le infrastrutture disponibili non tanto per quell'area, ma in rapporto al territorio catanzarese ad est, a quello vibonese a sud, sino a Gioia Tauro, e a quello del basso Cosentino, compresa Cosenza.
      Onorevoli colleghi, ci si trova così di fronte a un territorio di eccellenza per le prospettive di sviluppo di quella e delle altre aree. L'autonomia diventa un fattore innovativo, aggregante sul piano socio-economico e con forti risvolti politici.
      L'autonomia amministrativa, infatti, non va considerata come fatto burocratico, ma come risposta alle esigenze di partecipazione democratica, soprattutto in presenza di un sistema istituzionale dirigistico e presidenzialista a livello locale. La provincia diventa così uno strumento nel quale sia le autonomie locali - 28 comuni - sia la loro popolazione - 144.722 abitanti - avranno modo di confrontarsi sui problemi del proprio sviluppo civile ed economico, compiendo scelte e utilizzando risorse secondo precisi obiettivi territoriali, pur in una visione regionale.
      C'è un aspetto che non va sottovalutato, nell'esame della richiesta di autonomia. Il Mezzogiorno, la Calabria, non hanno storia di autonomia, a differenza di altre regioni italiane. I sistemi feudali e baronali hanno gestito, sempre da lontano, gli interessi della periferia. Le città capoluogo hanno chiuso nelle loro mura i privilegi, lasciando all'esterno il contado. Non è un caso se buona parte della classe politica regionale e nazionale ha radici nei capoluoghi più che nei territori esterni.
      L'autonomia amministrativa diventa perciò un mezzo non solo per costruire uno sviluppo legato al territorio, ma anche per far crescere una classe politica autonoma connaturata con gli interessi della gente che rappresenta. L'autonomia diventa un elemento di responsabilità individuale e collettiva alla quale occorrerà rispondere nel confronto con il territorio.
      Il territorio della istituenda provincia è vasto 859,5 chilometri quadrati, prospicienti sul mare Tirreno, con una pianura di 5 mila ettari contornati dalle montagne della Presila e dalle prime propaggini delle Serre. L'area di Lamezia Terme oggi costituisce un vero e proprio punto di riferimento dell'economia regionale, per una naturale tradizione imprenditoriale, ma anche per le materie prime esistenti, a livello infrastrutturale e di risorse umane. Si tenga conto che mille ettari della Piana sono destinati a iniziative industriali e di servizi. Già oggi sono presenti sia industrie tradizionali, sia industrie collegate all'agricoltura, sia aziende di servizi avanzati nel settore delle comunicazioni.
      Si aggiunga l'esistenza di un'agricoltura che già mostra segnali di uno sviluppo all'avanguardia. Attualmente le produzioni locali, ortofrutticole, olivicole e florovivaistiche sono tra le più appetibili sui mercati nazionali e internazionali.
      L'omogeneità economica dell'area diventa evidente. Una struttura istituzionale autonoma può favorire i processi di coordinamento e di sviluppo.
      Infine, non è da sottovalutare l'importanza dell'autonomia e della sua cultura nella creazione di un sistema di trasparenza e di sicurezza. Più i problemi sono vicini alla gente, più questa ha possibilità di partecipare, di controllare, di denunciare, ma anche di proporre. È il controllo sociale, che riguarda i comportamenti politici, amministrativi, economici, a essere debole e a incidere negativamente sulla sicurezza e sulla lotta all'illegalità. L'autonomia, il rapporto diretto, quasi fisico, tra la struttura istituzionale e il cittadino rafforzano il controllo sociale e l'azione contro ogni alterazione e illegalità.
      Ecco i motivi di fondo della richiesta di istituire la provincia di Lamezia Terme. Si ritiene siano motivi validi per determinare il voto favorevole della Camera dei deputati.